
BRUNO DONZELLI

Bruno Donzelli nasce a Napoli il 12 aprile 1941. Giovanissimo, appena ventunenne, tiene una mostra personale alla Galleria del Fiorino a Firenze nel 1962, dopo essere stato presente nel 1960 al Premio San Fedele a Milano, al Premio Termoli e nel 1962 al Premio indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione e tenutosi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Nel 1964 tiene diverse mostre personali, a Bologna alla Galleria 2000, a Napoli alla Galleria Il Centro e alla Galleria il Paladino di Palermo. Le opere realizzate dall'artista a metà degli anni sessanta risentono del clima animato dalle novità introdotte dalla Pop Art, di una densità ironica, con impianti che recuperano il senso discorsivo del fumetto. Sul finire degli anni Sessanta l'attenzione di Donzelli si sposta verso la ‘sfera del fantastico’, accresciuta da una sorta di dinamismo espressionistico, tale da rendere l'impianto pittorico maggiormente ironico. Nel 1968 allestisce una personale, alla galleria Il Girasole di Roma; è invitato a numerose rassegne tra cui il Premio Spoleto. Con le esperienze dei primi anni Settanta, l'artista pone l'attenzione alla rilettura delle immagini attinte dal repertorio delle avanguardie del nostro secolo come attestano dipinti quali, ad esempio, Nuove Piazze d'Italia del 1970, opere che espone nelle personali tenute a Firenze e Genova. Nel 1977 il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita una sua ampia mostra personale, curata da Roberto Sanesi: le opere di questi anni hanno come tema centrale il ‘casellario dell'arte, espressione che racchiude l'attenta analisi che Donzelli compie sugli eventi e sui protagonisti dell'arte del nostro secolo. Traccia, questa, che lo porterà nel tempo, al fortunato ciclo Ormare, iniziato tra il 1979 e il 1980 e in parte esposto nella mostra organizzata dalla Civica Galleria d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno nel 1981. In questa mostra l'artista espone opere quali Cronologia dell'arte del 1980 e Ormare del 1981 dalla quale si evince una nuova materia pittorica, ricca di spessori e di segni che saranno presenti nelle opere che Donzelli realizzerà nell'arco degli anni Ottanta. Nel 1984 inizia il ciclo al quale successivamente darà il titolo di Siparietti impertinenti: a questo periodo appartengono dipinti quali ad esempio Lontano dechirichiano del 1985, Guantiera con babà e Quadro di Carrà del 1986, Tavolozza del Novecento del 1987, Morandiana (con natura morta italiana). Opere di questo ciclo sono esposte tra l'altro alle personali all'Arte Borgogna di Milano, alla Scaletta di Reggio Emilia, all'Aire du Versau di Parigi, al Gianicolo di Perugia, all'Art Diffusion di Düsseldorf, alla Galleria Muller di Neuchàtel, alla Zum Kunos Thorag di Basilea, alla Galleria Loanne di Ginevra e successivamente all'Istituto Francese di Napoli nel 1989. Un'esperienza che propone attraversamenti di brani pittorici, di un' antologia immaginativa, sulla quale l'artista interviene con ironia. Dal 1989 si è dedicato anche a lavori su ceramica realizzando a Deruta, Perugia, pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano. Nel febbraio 2000 viene inaugurata, alla presenza di oltre duemila persone, una sua grande mostra antologica alla Reggia di Caserta. L'esposizione accompagnata da un catalogo monografico edito da Charta, raccoglie oltre settanta lavori degli ultimi trent'anni, ripercorrendo con attenzione critica l'itinerario artistico di Bruno Donzelli. Negli ultimi anni numerose mostre personali nelle principali città del mondo.